lunedì 23 febbraio 2009

Homo homini Indianapolis

Vivendo a contatto con un personaggio come IndiaNapoliS (nome d'arte di Lello, ma penso che ormai non serva neanche ricordarlo) non sempre ci accorgiamo delle perle di saggezza che spesso il maestro riesce a tirar fuori, anche dal più sterile degli argomenti. Basta una semplice chiaccherata alla macchinetta del caffè, e la tua giornata si illumina. Poi, diciamocelo, lui è anche un tipo un po' schivo, riservato, non è come quelle persone che ti sommergono di frasi e giudizi e che quindi, prima o poi, ci azzeccano. Per questo motivo, nasce una rubrica dedicata alle sue massime. Frasi gettate lì, con licenze poetiche e senza seguire, almeno da un superficiale giudizio, una logica.
Quindi eccomi qui a raccogliere, settimanalmente, una frase del nostro mentore (per questa occasione le frasi saranno due) per poi commentarle e condividerle con tutti voi, cercando di capirne il significato e quale insegnamento possano dettare alle nostre menti (spesso malate o fortemente danneggiate)
Ma veniamo alle frasi:

- Le storie non iniziano mai con un lieto fine.

- C'è sempre un tiempo per seminare, poi qualcuno raccoglierà.

Un breve commento da parte mia. Sulla prima frase, che dire. E' il nuovo tormentone del nostro secolo. Un loop infernale, ma alla base dell'esistenza stessa. Diciamo un "mi illumino di immenso" della nostra generazione, ma con un lieve retrogusto malinconico.
Sulla seconda frase, c'è una piccola citazione alla lingua spagnola che rende il tutto più esotico. E così immaginiamo campi al sole delle Americhe del sud, dove le nostre idee crescono, aspettando il fazendero di turno... ma non voglio andare oltre. Lascio a voi ulteriori commenti!

venerdì 13 febbraio 2009

Parliamo del nuovo membro di Vimini: Omàigod

Ormai era diventato il segreto di Pulcinella. Da tempo l'ombra di questo artista aleggiava sul gruppo e quindi un suo ingresso era inevitabile, ora che è parte integrante della band e l'etichetta discografica ci ha dato l'ok, possiamo pubblicare la sua biografia ufficiale:

Nasce su una piattaforma petrolifera in mezzo all'Oceano Atlantico. I suoi primi anni di vita non sono facili, sulla piattaforma non c'è molto da fare, ma uno degli operai addetti all'estrazione del petrolio gli insegna l'utilizzo del cucchiaio. All'età di 16 anni va a vivere finalmente sulla terra ferma, utilizzando le nozioni ricevute sulla piattaforma comincia a fare il benzinaio, ma gli manca tremendamente il mare. Camminando lungo la spiaggia di Torvajanica, trova una chitarra abbandonata e comincia a suonare questo strumento. Passa intere giornate a suonarla, tanto che il datore di lavoro lo licenzia. Comincia a mancargli tremendamente anche l'odore di benzina che insieme al mare, gli ricordavano la piattaforma petrolifera, di cui ha una foto gelosamente custodita dentro una scatola di latta. Al'età di 26 anni fonda un gruppo "The Piattaforma Petrolifera di Latta" e arrivano i primi successi. Dopo anni di attività musicale, decide che la latta non è più un materiale di suo gradimento e compie il saltò di qualità: comincia ad amare il vimini. Costruisce una piattaforma di vimini che poi diventerà il pontile di Torvajanica, la sera stessa, durante i festeggiamenti per l'evento, si ubriaca e il giorno dopo si risveglia a casa di DoTheSka con, in una mano, un contratto firmato che lega le sue prestazioni artistiche e una fornitura di pastarelle periodica al gruppo T.U.P.D.V., e, nell'altra mano, una bottiglia di whisky.

Questo post vuole salutare questo nuovo artista che sicuramente non deluderà le nostre e vostre aspettative.

martedì 3 febbraio 2009

Una luce fioca...

Poche persone potrebbero attraversare una crisi così forte e rimanere indenni. Quando, giorno dopo giorno, problemi e imprevisti assalgono un gruppo musicale, anche i componenti più duri possono vacillare. Pat ha vacillato subito, ad esempio. Tanto che per giorni il suo nick è stato "Pat Vacillatio", ma questa è un'altra storia. Il gruppo ha trovato la compattezza di un tempo e anche se i problemi non sono del tutto risolti (Malcolm J. ha il dito anulare della mano sinistra fratturato in più parti, per via di un litigio furibondo con un giornalista che pronunciava il suo nome Malcom, senza la l in mezzo...) si intravede una via d'uscita.
IndiaNapoliS ha preso spunto dalla situazione e ha scritto queste parole:

Il crepuscolo del mattino è sorto albeggiando con la sua luce fioca spargendo nell'etere l'evento ultra clou: 'la risurrection del TheUnParaventoDiVimini Project', la band chillout più fuorviante del cosmo si è riaccesa risorgendo, si è riappropriata dei suoi strumenti e sono pronti a ricalpestare la musica per irradiare all'unisono con la loro sonorità le tube uditive dei fans, sollecitando le trombe di Eustachio a femmine, malafemmine, masculi e presbiteri, agiranno con lo stesso impeto che fa la primavera con le ciliegie ....

Queste parole sono come una nuova fonte di energia per il gruppo. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto "è l'ora della risurrection" con accento napo-spagnolo. Il bello è che lo abbiamo detto così, di getto e contemporaneamente. E con le lacrime agli occhi. E con una pastarella in mano.
Nuovi progetti sono in fase di studio. Ma è presto per anticiparvi questi futuri nuovi scenari. Intanto è attiva la pagina su Facebook. Nessuno ne sentiva l'esigenza, ma per motivi contrattuali andava fatto.
T.U.P.D.V. è ancora vivo e aleggia tra di voi, ma non voltatevi indietro, non abbiate paura. Mica è una malattia. E' la voglia di condividere un sorriso, un momento, un gesto, una canzone, una poesia. E' la voglia di mettersi in gioco. E' la voglia di cuica.