lunedì 23 febbraio 2009

Homo homini Indianapolis

Vivendo a contatto con un personaggio come IndiaNapoliS (nome d'arte di Lello, ma penso che ormai non serva neanche ricordarlo) non sempre ci accorgiamo delle perle di saggezza che spesso il maestro riesce a tirar fuori, anche dal più sterile degli argomenti. Basta una semplice chiaccherata alla macchinetta del caffè, e la tua giornata si illumina. Poi, diciamocelo, lui è anche un tipo un po' schivo, riservato, non è come quelle persone che ti sommergono di frasi e giudizi e che quindi, prima o poi, ci azzeccano. Per questo motivo, nasce una rubrica dedicata alle sue massime. Frasi gettate lì, con licenze poetiche e senza seguire, almeno da un superficiale giudizio, una logica.
Quindi eccomi qui a raccogliere, settimanalmente, una frase del nostro mentore (per questa occasione le frasi saranno due) per poi commentarle e condividerle con tutti voi, cercando di capirne il significato e quale insegnamento possano dettare alle nostre menti (spesso malate o fortemente danneggiate)
Ma veniamo alle frasi:

- Le storie non iniziano mai con un lieto fine.

- C'è sempre un tiempo per seminare, poi qualcuno raccoglierà.

Un breve commento da parte mia. Sulla prima frase, che dire. E' il nuovo tormentone del nostro secolo. Un loop infernale, ma alla base dell'esistenza stessa. Diciamo un "mi illumino di immenso" della nostra generazione, ma con un lieve retrogusto malinconico.
Sulla seconda frase, c'è una piccola citazione alla lingua spagnola che rende il tutto più esotico. E così immaginiamo campi al sole delle Americhe del sud, dove le nostre idee crescono, aspettando il fazendero di turno... ma non voglio andare oltre. Lascio a voi ulteriori commenti!

2 commenti:

Energie in divenire ha detto...

-Le storie non iniziano mai con un lieto fine:

Trattasi, a mio parere, della ciclicità degli eventi.
"Tutto è già scritto" scrisse scrivendo qualcuno...
(sto cercando di imitare il maestro, con scarsissimi risultati!)

- C'è sempre un tiempo per seminare, poi qualcuno raccoglierà.

Questa affermazione filosoficoatemporalmetafisica potrebbe voler dire che ogni sforzo, mai, è fatto invano.
Però ad una lettura più attenta possiamo notare che chi compie l'atto della semina è un soggetto inesistente o nascosto, mentre, l'atto della raccolta è, effettivamente, svolto da QUALCUNO.
Viene, quindi, facile dedurre che la semina sta a simboleggiare un adulterio bello e buono!
Come a dire: "Di mamma c'è n'è una sola, ma, sempre, si troverà QUALCUNO (eventualmente di lingua spagnola) pronto a raccogliere il frutto dell'amore adultero della suddetta mamma."

Emiliano?

Pat Condicio ha detto...

Nella seconda frase ci vedo un non so che di ozioso: colui che leggiadro semina il campo ma poi non si affatica a raccogliere... un po come il nostro Indianapolis che sparge le perle di saggezza ma poi non si affatica a pubblicarle!!! Grande insegnamento di vita, un pò come armiamoci e partite...